c'era una volta l'america
Lettrici dai pubi
orgogliosamente odorosi di pescheria del porto di Barletta, spiegateci voi, se
possibile, il motivo per cui la cultura americana è diventata ormai un fatto
obiettivamente dilagante. Ovunque volgiamo i nostri volti di bambino, ancorché
incastonati su fisici adulti, ci ritroviamo inevitabilmente di fronte a scene
che richiamano la bizzarra vita a stelle e strisce, rischiando di diventare dei
bizzarri succedanei degli statunitensi. (Questo ci poteva
andare bene 25 anni fa, ai tempi del “Drive In” di Recchia, D’Angelo e il
giovane Greggio, obiettivamente un capolavoro ancora insuperato. Ma oggi?...n.d.r)
Pensate all’invasione del nostro territorio da parte dei Blockbuster: sembra che a breve la tessera blu della celebre catena sostituirà, come documento di identità, il codice fiscale. Un tempo con un euro ci affittavamo un film, da quando Blockbuster ha sterminato le vecchie videoteche spendiamo di media 15 euro, tra dvd, coca cola, pop-corn di plastica, arachidi dolci al sapore di colesterolo di pellicano, gadget di vario genere. Inoltre, il suddetto rivenditore non ha ciò che maggiormente ci ha garantito cultura nei nostri anni di gioventù: i film Hard. Il dvd più erotico che potete trovare da Blockbuster è “Galline in fuga”. E questo ha reso asettici i giovani, laddove noi ci siamo fatti una cultura con i vecchi e pruriginosi VHS delle videoteche: in Interrail giravamo senza nocumento alcuno e senza bisogno di cartine per la Cecoslovacchia e la Polonia, che conoscevamo a menadito dopo aver reiteratamente visionato documentari di indubbia matrice culturale come “Rocco invade la Polonia” e “Rocco a Praga”.
E non vi causa dei conati di vomito il “Rap” nostrano? I Rappers d’oltreoceano sono tutti nati nei ghetti, hanno vissuto una vita da fame. 50 Cent ha il corpo crivellato da pallottole, la sua ferocia è genuina e motivata. Qui da noi i rappers al massimo possono mostrare l’intervento per l’appendicite o il ginocchio sbucciatosi a calcetto. Avete presente “Mondo Marcio”, quel tizio che parla come se un rinoceronte gli avesse scorreggiato sulle corde vocali? Perché è arrabbiato? Cosa ha da lamentarsi? Perché imita i neri dell’hip hop? Immaginiamo le frasi che possa arringare alla folla prima di ogni concerto “Ehi, frà, dedico il pezzo a tutti i raga che non ce l’hanno fatta a superare la Primina”. Ed i suoi testi come fanno? “Bada, frà, oggi una brutta avventura ho passato, sul marciapiede, raga, una cacchina di yorkshire ho acciaccato. Ed il giorno ancora peggio ha buttato, una gomma del motorino su una puntina ho forato, Vi confesso, frà, che la mia vita è proprio tosta, ho fatto ben due ore di fila alla posta. Ma io, frà, posso dire mai ho cannato, un brufolo pieno di pus sta night ho spremuto. Yo, yo, yo”.
L’ultima moda sono i surfisti. A Maui, alle Hawaii, hanno onde grosse come un palazzo di 8 piani, qui al Lido Garda, vicino Anzio, meta preferita per i fratelli nostrani, l’onda più grossa la causò Mario er Sonno ruttando su una secca dopo un pranzo disumano a base di frutti di mare avariati. In pratica, mio nipote quando fa il bagnetto è capace di alzare più acqua nel tentativo di far galleggiare le paperelle. Eppure qui li vedi con i capelli tinti di biondo, tatuati pure sotto le ascelle, griffatissimi, con tavole di marca, sfidare il mare piatto del litorale laziale. Sappiate che seppur privo di onde, al Lido Garda ci sono tuttavia delle correnti marine potenti almeno quanto quelle della fossa delle Marianne. Una domenica pomeriggio di fine primavera ho visto un surfista cercare di andare al largo a bracciate rimanendo mezz’ora sempre nello stesso punto, riuscendo nel contempo a collezionare svariate figure di cacchina con gli ignari spettatori. Dopo molteplici tentativi, tornato a riva, ha regalato il surf alla nonna, che lo utilizza tutt’ora come tavola da stiro, e si è segnato al circolo bocciofili degli anziani di Nettuno.
Allora, perché non teniamo fuori dalla nostra vita l’America?
Cri Camomilla
Pensate all’invasione del nostro territorio da parte dei Blockbuster: sembra che a breve la tessera blu della celebre catena sostituirà, come documento di identità, il codice fiscale. Un tempo con un euro ci affittavamo un film, da quando Blockbuster ha sterminato le vecchie videoteche spendiamo di media 15 euro, tra dvd, coca cola, pop-corn di plastica, arachidi dolci al sapore di colesterolo di pellicano, gadget di vario genere. Inoltre, il suddetto rivenditore non ha ciò che maggiormente ci ha garantito cultura nei nostri anni di gioventù: i film Hard. Il dvd più erotico che potete trovare da Blockbuster è “Galline in fuga”. E questo ha reso asettici i giovani, laddove noi ci siamo fatti una cultura con i vecchi e pruriginosi VHS delle videoteche: in Interrail giravamo senza nocumento alcuno e senza bisogno di cartine per la Cecoslovacchia e la Polonia, che conoscevamo a menadito dopo aver reiteratamente visionato documentari di indubbia matrice culturale come “Rocco invade la Polonia” e “Rocco a Praga”.
E non vi causa dei conati di vomito il “Rap” nostrano? I Rappers d’oltreoceano sono tutti nati nei ghetti, hanno vissuto una vita da fame. 50 Cent ha il corpo crivellato da pallottole, la sua ferocia è genuina e motivata. Qui da noi i rappers al massimo possono mostrare l’intervento per l’appendicite o il ginocchio sbucciatosi a calcetto. Avete presente “Mondo Marcio”, quel tizio che parla come se un rinoceronte gli avesse scorreggiato sulle corde vocali? Perché è arrabbiato? Cosa ha da lamentarsi? Perché imita i neri dell’hip hop? Immaginiamo le frasi che possa arringare alla folla prima di ogni concerto “Ehi, frà, dedico il pezzo a tutti i raga che non ce l’hanno fatta a superare la Primina”. Ed i suoi testi come fanno? “Bada, frà, oggi una brutta avventura ho passato, sul marciapiede, raga, una cacchina di yorkshire ho acciaccato. Ed il giorno ancora peggio ha buttato, una gomma del motorino su una puntina ho forato, Vi confesso, frà, che la mia vita è proprio tosta, ho fatto ben due ore di fila alla posta. Ma io, frà, posso dire mai ho cannato, un brufolo pieno di pus sta night ho spremuto. Yo, yo, yo”.
L’ultima moda sono i surfisti. A Maui, alle Hawaii, hanno onde grosse come un palazzo di 8 piani, qui al Lido Garda, vicino Anzio, meta preferita per i fratelli nostrani, l’onda più grossa la causò Mario er Sonno ruttando su una secca dopo un pranzo disumano a base di frutti di mare avariati. In pratica, mio nipote quando fa il bagnetto è capace di alzare più acqua nel tentativo di far galleggiare le paperelle. Eppure qui li vedi con i capelli tinti di biondo, tatuati pure sotto le ascelle, griffatissimi, con tavole di marca, sfidare il mare piatto del litorale laziale. Sappiate che seppur privo di onde, al Lido Garda ci sono tuttavia delle correnti marine potenti almeno quanto quelle della fossa delle Marianne. Una domenica pomeriggio di fine primavera ho visto un surfista cercare di andare al largo a bracciate rimanendo mezz’ora sempre nello stesso punto, riuscendo nel contempo a collezionare svariate figure di cacchina con gli ignari spettatori. Dopo molteplici tentativi, tornato a riva, ha regalato il surf alla nonna, che lo utilizza tutt’ora come tavola da stiro, e si è segnato al circolo bocciofili degli anziani di Nettuno.
Allora, perché non teniamo fuori dalla nostra vita l’America?
Cri Camomilla